REGOLA DI CARTESIO

Per comprendere meglio questo argomento, leggi prima le seguenti lezioni:
 

In una equazione di secondo grado ridotta a forma tipica, si chiama PERMANENZA il succedersi di due segni uguali nei coefficienti di due termini contigui.



Esempi:

4x2 + 3x - 2 = 0

si dice che dal primo al secondo termine c'è una permanenza, poiché i segni del primo coefficiente (+4) e del secondo (+3) sono gli stessi.



-2x2 + x + 8 = 0

si dice che dal secondo al terzo termine c'è una permanenza, poiché i segni del secondo coefficiente (+1) e del termine noto (+8) sono gli stessi.



In una equazione di secondo grado ridotta a forma tipica, si chiama VARIAZIONE il mutamento di segno nei coefficienti di due termini contigui.



Esempi:

4x2 + 3x - 2 = 0

si dice che dal secondo al terzo termine c'è una variazione, poiché il segno del secondo coefficiente (+3) e del termine noto (-2) sono opposti.



-2x2 + x + 8 = 0

si dice che dal primo al secondo termine c'è una variazione, poiché i segni del primo coefficiente (-2) e del secondo coefficiente (+1) sono opposti.



Fatte queste premesse possiamo enunciare la REGOLA DI CARTESIO detta anche REGOLA DEI SEGNI.

Essa afferma che:

Se un'equazione di secondo grado, completa, ridotta a forma tipica, ha soluzioni

  • ad OGNI PERMANENZA corrisponde una SOLUZIONE NEGATIVA;
  • ad OGNI VARIAZIONE corrisponde una SOLUZIONE POSITIVA.

Quando l'equazione ha UNA SOLUZIONE POSITIVA e UNA SOLUZIONE NEGATIVA, delle due soluzioni ha VALORE ASSOLUTO MAGGIORE la positiva o la negativa, a seconda che i SEGNI DEI PRIMI DUE TERMINI presentano una VARIAZIONE o una PERMANENZA.



Cerchiamo di comprenderne il perché.

Partiamo dall'equazione di secondo grado completa e ridotta a forma tipica, ovvero:

ax2 + bx + c = 0.



Ipotizziamo il caso in cui

Δ = b2 - 4ac > 0.

L'equazione ha due soluzioni x1 e x2.

Inoltre chiamiamo con S la somma di x1 e x2 e P il prodotto di x1 e x2:

S = x1 + x2

P = x1x2.



LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

Noi sappiamo, anche, da una precedente lezione che:

S = -b/a

P = c/a .



Ora si potranno avere quattro casi distinti:

  • a > 0      b > 0      c > 0

    2 permanenze

    S = -b/a < 0

    P = c/a > 0

    Essendo P > 0 e poiché P = x1x2 le due radici hanno lo stesso segno.

    Ma poiché S < 0 e S = x1 + x2 e le due radici devono avere lo stesso segno, significa che esse sono entrambe negative.

    2 permanenze = 2 soluzioni negative
  • a > 0     b < 0      c < 0

    1 variazione

    1 permanenza

    S = -b/a > 0

    P = c/a < 0

    Essendo P < 0 e poiché P = x1x2 le due radici hanno segno opposto.

    Ma poiché S > 0 e S = x1 + x2 la radice con segno positivo deve avere valore assoluto maggiore.

    Tra il primo e il secondo termine c'è una variazione: delle due soluzioni ha valore assoluto maggiore quella positiva
  • a > 0     b > 0      c < 0

    1 permanenza

    1 variazione

    S = -b/a < 0

    P = c/a < 0

    Essendo P < 0 e poiché P = x1x2 le due radici hanno segno opposto.

    Ma poiché S < 0 e S = x1 + x2 la radice con segno negativo deve avere valore assoluto maggiore.

    Tra il primo e il secondo termine c'è una permanenza: delle due soluzioni ha valore assoluto maggiore quella negativa
  • a > 0      b < 0      c > 0

    2 variazioni

    S = -b/a > 0

    P = c/a > 0

    Essendo P > 0 e poiché P = x1x2 le due radici hanno lo stesso segno.

    Ma poiché S > 0 e S = x1 + x2 e le due radici devono avere lo stesso segno, significa che esse sono entrambe positive.

    2 variazioni = 2 soluzioni positive

I casi nei quali a è negativo sono riconducibili ai quattro precedenti, cambiando di segno all'equazione.



Come esempio applichiamo la regola di Cartesio alla seguente equazione:

2x2 - 3x + 1 = 0.



Innanzitutto deve essere

Δ = b2 - 4ac > 0.

Nel nostro caso la condizione è verifica, infatti:

Δ = (-3)2 - 4 = 9 - 8 = 1.

Possiamo affermare che

a = +2 > 0

b = -3 < 0

c = +1 > 0

2 variazioni

2 soluzioni positive

Verifichiamolo:

Regola di Cartesio

 
Per approfondire questo argomento, leggi:
 
 
 
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