FIGURE EQUICOMPOSTE ED EQUISCOMPONIBILI
Nella lezione precedente abbiamo appreso che DUE FIGURE PIANE si dicono EQUICOMPOSTE se sono COMPOSTE dallo STESSO NUMERO di PARTI CONGRUENTI.
Abbiamo anche detto che due figure EQUICOMPOSTE, occupano la stessa superficie e quindi sono anche EQUIVALENTI.
Ora osserviamo che, invece, non sempre è vero il contrario. In altre parole due figure che non sono equicomposte potrebbero comunque essere equivalenti.
Ad esempio, un cerchio e un quadrato non possono essere mai scomposti in parti a due a due uguali, però possono avere la stessa area.
Ora vediamo come possiamo stabilire se DUE FIGURE PIANE sono EQUIVALENTI.
Un metodo consiste nel cercare di SCOMPORRE le due figure nello STESSO NUMERO di PARTI CONGRUENTI. Se riusciamo in questo tentativo possiamo senz'altro dire che le due figure sono EQUIVALENTI.
Esempio.
All'apparenza le due figure sono piuttosto diverse l'una dall'altra, ma esse possono essere scomposte in tre parti tra loro congruenti. Ecco come:
Quindi le due figure sono equiscomponibili e, di conseguenza, sono equivalenti.
Notiamo anche che, se due figure piane sono la SOMMA di PARTI CONGRUENTI esse sono EQUIVALENTI.
Esempio.
Date le due figure A e B riportate sotto, notiamo che esse sono ottenute entrambe come somma di due quadrati e due rettangoli tra loro congruenti:
Di conseguenza le due figure A e B sono EQUIVALENTI.
Può anche accadere che due figure si ottengano TOGLIENDO a due figure CONGRUENTI delle PARTI CONGRUENTI.
Esempio.
Consideriamo le due figure C e D riportate sotto:
Esse possono essere ottenute da due quadrati congruenti togliendo quattro quadratini congruenti per ogni figura. Vediamo come:
Di conseguenza le due figure C e D sono EQUIVALENTI.
Quindi possiamo dire che FIGURE che sono la SOMMA o la DIFFERENZA di PARTI RISPETTIVAMENTE CONGRUENTI sono EQUIVALENTI.